La singolare iniziativa si chiamava così:
Singolare, dico, perché a Genova di solito accadono cose da riportare nella sezione “normali”… Questa, invece, aveva qualcosa di strano, rispetto alla nostra normalità…
Accadeva in una domenica di aprile in quel di Mulinetti, vicino a Recco, località, quest’ultima, nota perché non riesci a mettervi piede senza essere risucchiato dal profumo della focaccia al formaggio…
Anche il tempo era strano in tutta la sua agitazione, una giornata piena di nubi e vento che si presentava più o meno così:
Salendo alla villa venivi accolto da fiori e qualche stramberia…
Sparsi per il giardino, accomodati su panchine e sedie o morbidamente adagiati sui prati, stavano persone acquerellanti di ogni tipo, in un ostentata serena tranquillità.
Io no.
Sarà perché il vento ha sempre avuto gioco facile, riflettevo al mio interno uno stato tempestoso ed ero completamente fuori luogo.
Interessanti nella vita quei momenti in cui i nostri occhi percepiscono come perfettamente immobili cose e persone circostanti. C’è quasi un silenzio, perché senti senza ascoltare tutto ciò che è il volume esterno. Tutti i sensi sono concentrati su cosa sta succedendo all’interno, probabilmente un piccolo sconvolgimento o grosse riflessioni… i nostri segreti o i nostri sogni, quelli che non abbiamo rivelato a nessuno e così… sono nostri e basta.
Sì ma i dolci quando arrivano?? (vi ho sentiti, eh?)
A causa di questo stato d’animo mi era impossibile pascolare all’esterno della villa, per cui mi sono diretta all’interno, lì dove ero più in linea. Alcune cose hanno colpito la mia attenzione, o meglio le mie emozioni, quelle sono state catturate e trasformate in dolci.
Il corallo: ricondotto all’albero e all’acqua, vita e rigenerazione.
La volta a botte: perfetta nella sua avvolgente linearità ed eleganza.
Un appliquè: un lavoro in stoffa preciso e accurato, pazienza e dedizione.
Oggi vi presento la prima: il corallo.
LA TORTA
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