venerdì 10 ottobre 2014

L'estate e l'autunno

E' stata un'estate decisamente atipica e impegnativa, almeno per me. Ho ritrovato in me stessa una quantità incredibile di energie e ho dovuto affrontare uno sforzo immane, contemporaneamente... Ne sono uscita vinta, ma arricchita da qualcosa che mi permette di vedere la vita con un'altra ottica e di lavorare in modo diverso. Trovo che sia una cosa bellissima: il rinnovamento.
E' ieri sera e sto ascoltando una versione dell'Estate di Vivaldi che amo particolarmente, una bella scoperta la versione ricomposta da Max Richter... mi coinvolge, mi ristruttura mentre la ascolto, la musica ha questo e altri poteri magici.

Vivaldi
Ripenso ai biscotti fatti ispirandomi proprio alle Quattro Stagioni e penso all'estate, che ho disegnato come fuoco che crepita... mi viene in mente una scena a cui ho assistito involontariamente: lui, che corre contromano con uno scooter sul marciapiede, scende al volo... sta cercando di vedere lei da una finestra di un ufficio che il giorno dopo chiuderà per ferie, perché l'estate regala e l'estate porta via... sembra veramente in pena, non la riesce a vedere perché è nascosta da un muro, la cerca ancora, finalmente la vede, lei c'è... lui si mette in pace, tira un sospiro di sollievo e accenna un sorriso tra sé e sé. Si siede, tira fuori il cellulare, forse le scatta una foto, sembra che lei non si accorga di nulla... Mi vengono i brividi, ho assistito a qualcosa di così intenso, non volendo... rimane per me la scena di tutta l'estate, quella che rappresenta il fuoco.
Cambiamo scena... è sempre ieri sera, sono le 23 e va via la luce. Anche lì mi vengono i brividi, ma molto diversi: è paura, ancora ricordando quanto accadde 3 anni fa, penso a chi è per strada, in macchina. Sento le prime urla per strada e inizia un susseguirsi di sirene. Piove così intensamente come forse non ho mai visto, a parte stamattina che era anche peggio. Non riesco a trovare una torcia e mi arrangio con il cellulare, sempre con il cellulare riesco a collegarmi a facebook e scopro che il Bisagno, il nostro fiume, è esondato. Le notizie arrivano sempre più brutte... c'è una vittima. Ho amici che hanno la casa sotto un metro e mezzo d'acqua, oppure la loro attività lavorativa inondata dal fango. Tra loro c'è chi ha perso la propria macchina portata via dall'acqua, chi la moto. Sono disastri e fango ovunque. Genova, la città che amo e in cui vivo, è in ginocchio. Io con lei, impotente.
Autunno.

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