lunedì 20 ottobre 2014

Il bello ed il buono...


Potreste vivere senza bellezza?
Ovviamente no... ma poi perché mi rispondete, è una domanda assurda... :D
Infatti a noi, esseri diciamo così... umani, piace vivere in mezzo alla bellezza, ne abbiamo bisogno.
A ben vedere la cerchiamo dappertutto: siamo a nostro agio in una bella giornata di sole, per strada ci voltiamo a guardare chi è bello, stiamo bene con le persone che sono belle dentro, amiamo l'arte, la musica, un panorama che ci incanta. Quando si tratta di cibo però diciamo sempre che ci piace buono... la bellezza diventa un dato trascurabile, perché al nostro palato e al nostro stomaco, che non hanno occhi, importa solo che il cibo abbia un buon sapore e che non faccia male...
Noi però, quelli con gli occhi, via via negli anni siamo diventati esigenti e gradiamo cibi ben presentati, soprattutto quando si tratta di dolci.
Il cake design, nato in Inghilterra nel 1840 in occasione del matrimonio della Regina Vittoria, arriva in Italia molto tardi e crea spesso polemiche perché non sempre ad una bella torta corrisponde un appagamento del gusto. Alcuni di noi in effetti curano molto l'esteriorità, dimenticandosi che è di cibo che stiamo parlando e che deve soddisfare organi senza occhi...
Sapete che vi dico? Ho voglia di una cosa brutta... ovviamente buona... perché la bontà è pura bellezza, almeno lo è per me...
E' uno dei miei dolci preferiti, si chiama brutto ma buono, è a base di nocciole, per le quali ho decisamente un debole... Uno dei ricordi più cari della mia infanzia... trascorrere agosto in campagna, accanto alla casa di una contadina. Lei sapeva che ne andavo matta, arrivava e mi metteva al collo una collana di nocciole... pura gioia.
Per quanto riguarda l'origine di questo dolce è rispettivamente della zona di Varese, di Prato oppure piemontese, a seconda di cosa leggete in proposito, quindi la vera verità è che non so assolutamente da dove venga... L'unica cosa che so è che nella mia vita ne ho mangiati tantissimi, perché mi piacciono molto...
Ne esiste una versione a base di sole nocciole, una solamente con mandorle ed infine una mista, come vi propongo anch'io.
Potrei dirvi che ho messo in questi dolci solo nocciole e mandorle, ma non sono tipo da negare l'evidenza e poi la foto sotto mi tradirebbe... c'è quel pezzetto verde che si vede molto bene...


Sì, i pistacchi non c'entrano niente in questa ricetta, infatti è per questo che ce li ho messi, così diventa diversa... Poi ci mettiamo qualche fiore in pasta di cioccolato, perché facciamo finta che sia primavera, la stagione in cui abbiamo voglia di cambiare tutto...

INGREDIENTI (per circa 50 brutti ma buoni)
400 gr di nocciole tostate e sgusciate
150 gr di mandorle pelate
50 gr di pistacchi
80 gr di zucchero di canna
270 gr di zucchero a velo
mezza bacca di vaniglia
2 albumi di uova medie (circa 80 gr)

PROCEDIMENTO
Tritare la frutta secca grossolanamente.


Montare gli albumi a neve con lo zucchero di canna.


Mettere in una casseruola la frutta secca, gli albumi, i semini estratti dalla bacca di vaniglia e lo zucchero a velo, a fuoco basso, rimescolando delicatamente per qualche minuto, fino ad amalgamare il composto.



Formare delle palline, disponendole sulla teglia rivestita di carta forno.


Cuocere in forno ventilato a 150° per circa 25-30 minuti.








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